I cittadini dei Paesi Bassi sono chiamati alle urne mercoledì per le elezioni legislative, il cui esito è molto incerto e in seguito alle quali l’attuale premier Mark Rutte cederà il potere dopo 13 anni, un primato.
Geert Wilders, leader dell'estrema destra
I sondaggi più recenti hanno indicato una quota elevata di indecisi dell’ultima ora e un’avanzata dell’estrema destra, il PVV di Geert Wilders che figura fra i favoriti. Ha smussato un po’ le sue posizioni e si dice pronto a diventare “un premier per tutti gli olandesi”. Per lui l’ostacolo principale potrebbe essere la ricerca di un alleato con cui formare una coalizione.
Dilan Yesilgoz potrebbe essere la prima donna premier
Ma “tutti possono vincere”, come ha efficacemente sintetizzato un elettore interpellato dall’agenzia AFP, un parere condiviso dagli esperti: secondo la politologa Julia Wouters, “potrebbe succedere di tutto”. Fra i papabili c’è anche il partito di centro-destra di Rutte, ora guidato da Dilan Yesilgoz, che potrebbe diventare la prima donna premier nella storia del Paese. 46enne giunta in Olanda dalla Turchia come richiedente l’asilo quando era ancora bambina, nonostante il suo passato promette di ridurre l’immigrazione (fra i temi centrali della campagna insieme al carovita) e non è contraria nemmeno a un’alleanza con Wilders.
Frans Timmermans guida il campo rosso-verde
Chi non vuole sentire parlare di questo possibile matrimonio a destra potrebbe di riflesso sostenere la coalizione rosso-verde guidata dall’ex commissario europeo Frans Timmermans. Il quarto incomodo è invece la nuova formazione di Pieter Omtzigt, 49enne carismatico, che denunciando gli scandali della politica ha rapidamente raccolto forti consensi ma ora appare un po’ in frenata.
Pieter Omtzigt, il volto nuovo
I seggi chiudono alle 21 locali. Nessuna formazione dovrebbe superare il 20% dei suffragi, il che fa presagire lunghe trattative per la formazione del prossimo Governo. L’ultima volta c’erano voluti 271 giorni. Il futuro orientamento dei Paesi Bassi non è privo di importanza alla luce del loro ruolo in seno all’UE, dove figurano sia fra i partigiani della linea dura nelle questioni legate all’euro che fra i sostenitori più convinti dell’Ucraina. Quanto a Rutte, speculazioni lo indicano come successore di Jens Stoltenberg alla testa della NATO.