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"Paranoia statunitense"

Dimissioni di Flynn, Mosca reagisce: "Prese di mira le relazioni con la Russia"

  • 14 febbraio 2017, 10:55
  • 23 novembre, 06:47
La Duma, la Camera bassa dell'Assemblea federale russa

La Duma, la Camera bassa dell'Assemblea federale russa

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I parlamentari russi non hanno accolto di buon grado le dimissioni imposte dall'amministrazione Trump al consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, il generale in pensione Michael Flynn, travolto dalle critiche per le conversazioni con l'ambasciatore russo negli Stati Uniti, nelle quali avrebbe parlato delle sanzioni a Mosca.

Secca la reazione del presidente della Commissione Esteri del Senato russo, Konstantin Kosaciov: "Anche essere pronti a dialogare con i russi - ha scritto su Facebook - viene percepito dai falchi a Washington come uno psicocrimine (vedi l'immortale George Orwell). Licenziare il consigliere per la sicurezza nazionale per aver contattato l'ambasciatore russo (una normale prassi diplomatica), non è neanche paranoia, è qualcosa di incommensurabilmente peggiore".

Simile la risposta del presidente della Commissione Esteri della Duma, Alexei Pushkov: "Non era Flynn quello preso di mira, ma le relazioni con la Russia", ha dichiarato.

ATS/M. Ang.

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