La Procura brasiliana ha chiesto alla Corte suprema di aprire un’inchiesta nei confronti di 54 persone, tra cui numerosi politici in carica, per fare luce sulla loro implicazione in una vasta rete di tangenti che da mesi scuote la compagnia petrolifera nazionale Petrobras. Un vortice di circa 4 miliardi di dollari che non ha risparmiato la campagna elettorale della presidente Dilma Roussef, rieletta nel 2014 tra le file del Partito del lavoro.
Gli inquirenti hanno scoperto un giro di bustarelle in seno alla colosso del petrolio, versate da una decina d’anni dalle principali società edilizie ai vertici della compagnia in cambio di appalti. I nomi degli indagati sono ancora coperti da segreto istruttorio, ma secondo fonti giudiziari fra loro ci sarebbero anche i presidenti di Camera e Senato: Eduardo Cunha e Renan Calheiros. Per la legge brasiliana è la Corte Suprema l'unica assise autorizzata a processare un deputato.
ATS/AFP/ludoC