Maria das Gracas Foster, presidente della Petrobras, ha dato le dimissioni mercoledì, e con lei 5 massimi dirigenti della compagnia petrolifera statale brasiliana, nel caos per lo scandalo di corruzione che interessa anche grandi imprese private e personalità politiche. La notizia era attesa dai mercati: martedì le azioni dell’azienda erano salite.
Petrobras è la maggiore compagnia latinoamericana quotata alla borsa di New York e la settima società petrolifera mondiale. Ora il problema è trovare dei sostituti e un nome convincente per raddrizzare la baracca e ridare fiducia agli azionisti. I procuratori hanno stimato che almeno 800 milioni di dollari di mazzette siano state pagate da ditte di costruzione e ingegneria in cambio di contratti miliardari gonfiati.
La Foster è un personaggio particolare. Nata poverissima, ha studiato ed è arrivata passo dopo passo alla guida della compagnia, che conta più di 80’000 dipendenti. La sua parabola, a pari passo con gli anni di Lula, è un simbolo del Brasile del Partito dei Lavoratori e anche, in fondo, la sua decadenza, in una società pubblica stravolta per lo scandalo.
ZZ/Emiliano Guanella