Lo scandalo delle protesi mammarie francesi PIP, risultate nocive dopo essere state impiantate a centinaia di migliaia di donne in tutto il mondo, ha un solo responsabile: la società produttrice. La Corte d’appello di Aix-en-Provence, ribaltando il primo verdetto, ha assolto dall’accusa di negligenza l’ente di certificazione TÜV Rheinland. Aveva attestato la conformità degli impianti della Poly Implants Prothèse che, si scoprì poi, per ridurre i costi, usava un gel pericoloso.
Per i giudici al TÜV non può essere imputata una responsabilità civile. Di conseguenza hanno respinto le richieste di risarcimento delle società importatrici delle protesi cui si erano unite oltre 3'000 donne con impianti PIP.
I dirigenti della società tre anni fa erano stati riconosciuti colpevoli di truffa aggravata commessa tra il 2001 e il 2010. Saranno nuovamente giudicati a Marsiglia dal 16 al 27 novembre prossimi per il ricorso del fondatore Jean-Claude Mas contro la condanna a 4 anni di reclusione. Il patron della PIP riconosce la truffa, ma contesta la pericolosità del silicone con cui riempiva le sue protesi.
Diem/ATS
Dal TG12.30:
Scandalo protesi PIP
Telegiornale 02.07.2015, 15:07
PP 12.00 del 02.07.15 - La corrispondenza di Antonella Tarquini
RSI Info 02.07.2015, 13:40