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Proteste in Georgia mentre Orban si scontra con l’UE

A Tbilisi decine di migliaia di persone davanti al Parlamento per manifestare contro i risultati elettorali - Polemiche tra Unione europea e il presidente ungherese in visita nel Paese

  • 28 ottobre, 23:04
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Georgia, proteste e accuse di brogli

Telegiornale 28.10.2024, 20:00

  • Keystone
Di: ats/TG/RSI Info 

Alta tensione in Georgia, dove decine di migliaia di manifestanti, sventolando bandiere del Paese, dell’Unione europea e dell’Ucraina, si sono riuniti in serata sulla piazza davanti al parlamento a Tbilisi in risposta agli appelli dell’opposizione filo-UE, guidata dalla presidente Salomé Zourabichvili, che rifiuta la vittoria elettorale giudicata “rubata” del partito di governo Sogno Georgiano, accusato di essere filo-russo.

Intanto è scontro nell’Unione europea, che ha accusato la Russia di aver “cercato di influenzare le elezioni”, mentre il premier ungherese Viktor Orban, presidente di turno dei 27, è arrivato a Tbilisi per una visita di due giorni dopo essersi congratulato con la forza di governo per la sua “schiacciante vittoria”.

“Le elezioni - ha affermato il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó - non sono state vinte dai vincitori designati da Bruxelles o dal mainstream liberale, ma dal partito al governo, sovrano, orientato alla pace e alla famiglia, che dà apertamente la priorità agli interessi nazionali. Quindi è partito l’attacco: le elezioni non sono state regolari, non c’è democrazia in Georgia, e così via”.

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Telegiornale 28.10.2024, 20:00

“Orban non rappresenta l’UE”

L’alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha affermato che Orban “non rappresenta” l’Unione europea durante la sua visita, perché “non ha alcuna autorità in politica estera” né un mandato da parte del Consiglio UE. Un concetto ribadito dalla presidente della Repubblica Zourabichvili, secondo la quale il premier ungherese è arrivato come “amico del governo attuale” e non ha in programma incontri con lei. “Non c’è alcuna richiesta di incontrarmi né da parte sua né da parte delle autorità georgiane, che lo tengono a loro disposizione”, ha aggiunto Zourabichvili.

In un’intervista a France24, la presidente ha ribadito le accuse a Sogno Georgiano di avere “pianificato” un progetto per truccare le elezioni agendo “come proxy di Mosca”. Quando le è stato chiesto quali prove esistano, la presidente ha risposto che “è molto difficile dimostrare completamente, fino in fondo”, il fatto che le elezioni siano state “rubate”. Ci sono delle “prove aritmetiche”, ha aggiunto, ma comunque “la vera dimostrazione è nelle strade”, con le proteste che lei ha chiamato a tenere. Manifestazioni che mostrano “il sentimento della popolazione georgiana, che non vuole farsi rubare l’avvenire”, ha detto ancora la presidente, che ha tenuto un discorso ai manifestanti.

Von der Leyen chiede un’indagine

La leader della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto che le “irregolarità elettorali” segnalate dalla missione di osservatori di OSCE, UE e NATO “siano indagate in modo rapido, trasparente e indipendente”. Mentre i ministri degli Affari europei di 13 Paesi dell’Unione (tra cui quelli di Francia e Germania, non dell’Italia) hanno bollato come “prematura” la visita di Orban, chiedendo anche loro “un’indagine imparziale”, così come ha fatto l’Alleanza atlantica. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato invece di “abuso di risorse dello Stato, compravendita di voti e intimidazioni” che hanno “contribuito ad una competizione ineguale”.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito l’appello a manifestare di Zourabichvili come un tentativo di “destabilizzare la situazione” in Georgia, ha respinto come “assolutamente infondate” le accuse alla Russia di interferenze nel voto e ha rovesciato la stessa accusa sui Paesi europei. “Un gran numero di forze di Stati europei e varie istituzioni europee - ha detto il portavoce - ha cercato di influenzare il risultato del voto. Nessuno ha cercato nemmeno di nasconderlo, ci sono dichiarazioni pubbliche”.

Nel frattempo il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha respinto le accuse di preferire i buoni rapporti con Mosca a quelli con la UE. L’integrazione del Paese nell’Unione europea rimane la “principale priorità” di Tbilisi in politica estera, ha assicurato, e “si farà di tutto per garantire che la Georgia sia pienamente integrata nell’Ue entro il 2030”.

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