L’analisi

Georgia, vittoria con scarsa mobilitazione

Alle elezioni parlamentari ha vinto il partito al potere Sogno Georgiano; l’opposizione si è presentata divisa alle urne

  • Ieri, 09:16
  • Ieri, 12:20
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L’affluenza alle urne è stata del 58%

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Di: Stefano Grazioli 

I risultati ufficiali delle elezioni georgiane hanno consegnato la vittoria a Sogno Georgiano, la formazione governativa dell’oligarca Bidzina Ivanishvili che ha ottenuto il 54% dei voti e la maggioranza assoluta in parlamento a Tbilisi. Sconfitta la variegata opposizione che ha raccolto il 37%, tenendo conto dei partiti che hanno superato a soglia del 5%. Mentre il Governo del premier Irakli Kobakhidze ha reclamato il chiaro successo, l’opposizione ha parlato di un voto rubato e annunciato di non voler riconoscere il risultato. Secondo i numeri Sogno Georgiano avrebbe a disposizione 89 dei 150 seggi in Parlamento.

Scarsa mobilitazione

L’affluenza alle urne è stata del 58%, superiore alle tornate precedenti, ma non proprio indicativa di una mobilitazione generale né da una parte né dall’altra: quasi un georgiano su due (oltre il 40%) è rimasto a casa e non ha espresso il proprio voto, confermando in sostanza la divisione del paese, che non è quella solo lungo la direttrice est-ovest, in maniera un po’ semplificatoria, tra filorussi e filoccidentali, ma anche quella tra chi crede ancora in un partito o nell’altro e chi invece non sembra aver speranze che possa cambiare qualcosa. Negli ultimi due decenni, dalla rivoluzione delle rose, le elezioni hanno mostrato sempre tali spaccature, emerse con chiarezza anche questa volta e accentuate dalla tensioni dei mesi precedenti, con le rispettive fazioni che hanno allargato il duello coinvolgendo i propri sostenitori fuori dal paese, dalla Russia all’Occidente.

Duello previsto

La situazione in questo momento appare inconciliabile, largamente prevista sia nelle settimane prima del voto e confermata a urne appena chiuse, quando gli exit poll avevano mostrato il quadro subito dalle due prospettive: da una parte quelli della società Gorbi per la TV filogovernativa Imedi, secondo la quale Sogno Georgiano avrebbe avuto la maggioranza assoluta con il 56% dei consensi; dall’altra Edison per Formula tv e Harris X per Mtavari Arkhi tv, per cui il partito di governo avrebbe superato il 40%, ma l’opposizione unita avrebbe ottenuto la maggioranza il parlamento. Secondo i due sondaggi dell’opposizione le quattro coalizioni antigovernative avrebbero sorpassato insieme il 50% dei voti. L’opposizione aveva parlato subito di brogli.

Opposizione divisa

I risultati ufficiali hanno comunque poi confermato, o cambiato, il quadro definendo i nuovi equilibri che l’opposizione non è disposta ad accettare, o così sembra. Tutte e quattro le alleanze contro Sogno Georgiano hanno infatti firmato la cosiddetta Carta georgiana, cartello sostenuto dalla presidente Salome Zurabishvili: Unità (Movimento nazionale e Strategia Agmashenebeli), Coalizione per il cambiamento (Ahali, Girchi, More Freedom, Droa), Georgia forte (Lelo for Georgia, For People, Citizens, Freedom Square), e Per la Georgia (Gakharia For Georgia e Partito conservatore). In totale dunque a Sogno Georgiano si oppongono una dozzina di partiti divisi in quattro alleanze.

Ma in realtà, nonostante abbia siglato la Carta di Zurabishvili, Girchi di Zurab Japaridze non ha escluso di entrare in coalizione con l’attuale partito di Governo e anche Per la Georgia, formazione guidata dall’ex primo ministro di Sogno Georgiano Giorgi Gakharia si è posizionata alla vigilia come equidistante sia da governo che dal Movimento nazionale, il partito guida antigovernativo. Insomma, l’opposizione non è un blocco unitario, le correnti e le priorità sono diverse e questo è stato anche il maggior problema negli scorsi anni che ha facilitato il dominio del partito di Ivanishvili.

Muro contro muro

Tina Bokhuchavala, leader del Movimento nazionale che fa riferimento all’ex presidente Mikhail Saakashvili, ora in carcere, ha invitato gli altri partiti di opposizione alla protesta aperta contro il governo. D’altro canto Kaka Kaladze, sindaco di Tbilisi e uno dei rappresentanti di punta di Sogno Georgiano ha messo in guardia contro azioni illegali e minacciato conseguenze. Nei mesi scorsi manifestazioni di piazza, sostanzialmente pacifiche, erano state organizzate dall’opposizione contro il Governo, dopo l’approvazione di alcune leggi, come quella sulla pubblicazione obbligatoria dei finanziamenti delle ONG o sulla restrizione di alcuni diritti LGBTQ, che erano state criticate anche dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. La tensione è però ora salita e il rischio che il muro contro muro politico tra Governo e opposizione si trasformi in un conflitto più acceso e violento è reale. Soprattutto in assenza di mediazione esterna o addirittura con incentivi all’escalation, da una parte e dall’altra.

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Georgia, elezioni parlamentari

Telegiornale 26.10.2024, 12:30

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