L'ex presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, incassa il sì dei separatisti catalani per la sua rielezione alla guida dell'Esecutivo regionale, ma è pure costretto a fare i conti con il Partido Popular (PP) sempre più deciso a mettergli i bastoni tra le ruote: la formazione politica del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy è pronto a tutto pur di evitare che sia eletto "a distanza" dal suo auto-esilio in Belgio.
Sembra complicarsi, quindi, il già tortuoso cammino di Puigdemont verso il Palau de la Generalitat di Barcellona, benché i separatisti catalani abbiano deciso mercoledì di rieleggerlo come leader regionale quando si riunirà, per la prima volta dopo le elezioni di dicembre, il nuovo Parlamento catalano, il 17 gennaio prossimo.
Ma Puigdemont, che si trova ancora in Belgio dopo che in ottobre è stato estromesso dal Governo spagnolo con l'accusa di "sedizione", rischia l'arresto se rientrerà in Spagna. E in giornata il partito di Rajoy ha detto chiaramente che farà il possibile affinché non sia rieletto dal Belgio.
ATS/AFP/Reuters/EnCa