Il gruppo farmaceutico Purdue Pharma, divenuto emblematico della crisi degli oppioidi negli Stati Uniti, ha annunciato lunedì di aver dichiarato fallimento, nella speranza di risolvere le controversie che la minacciano.
La decisione è il risultato dell’accordo raggiunto la scorsa settimana con 24 Stati ed oltre 2’000 città e contee statunitensi per chiudere le migliaia di cause che erano in corso nel Paese. L’intesa prevede anche che la società paghi tra i 10 e i 12 miliardi di dollari ai querelanti e che la famiglia Sacklers, proprietaria della società, ne ceda il controllo.
Il laboratorio è accusato di aver spinto i medici a prescrivere il controverso antidolorifico Oxycontin, mentre conosceva i suoi effetti di dipendenza, e quindi di aver partecipato alla crescente dipendenza degli americani dagli oppioide.
Il gruppo ha pertanto presentato una domanda di protezione fallimentare ai sensi della legge fallimentare statunitense "Chapter 11".