Con tono calmo e accompagnato da applausi regolari, Vladimir Putin ha tenuto giovedì il suo consueto discorso alla nazione, diffuso alla televisione e fruibile gratuitamente in venti sale cinema del paese. Il presidente russo ha dedicato le sue attenzioni da una parte all’operazione speciale, così da lui definita, in Ucraina, dall’altra alle priorità interne per il paese.
Sul primo punto ha ricordato i successi recenti sul terreno, il sostegno incondizionato di buona parte della popolazione a questa missione e alla tenuta economica della nazione nonostante le sanzioni da parte dell’Occidente.
Ha poi ricordato le recenti esternazioni dell’omologo francese, Emmanuel Macron, ossia della possibilità di inviare contingenti militari occidentali nel paese in guerra (un’uscita subito arginata dagli alleati con dichiarazioni di non appoggio, ndr), affermando che se ciò dovesse avvenire “le conseguenze sarebbero veramente tragiche…” aggiungendo che Mosca “ha le capacità di raggiungere obiettivi” occidentali. “Tutto quello che sta escogitando l’Occidente”, ha poi sottolineato, “porta alla minaccia di un conflitto con armi nucleari e quindi all’annientamento della civiltà”.
Davanti alle Camere riunite del Parlamento, ha elogiato i “valori tradizionali” difesi dal Cremlino, sostenendo che le famiglie numerose devono diventare la norma. Ha poi assicurato, a due settimane dalle presidenziali, che dovrebbe vincere senza grandi sorprese, lotta alla povertà e ha promesso il rinnovo degli edifici scolastici. Durante il suo discorso nessun accenno è stato fatto invece al caso Alexei Navalny, suo storico oppositore, morto in carcere il 16 febbraio in circostanze ancora non chiarite.
Russia, Putin mette in guardia l'occidente
Telegiornale 29.02.2024, 12:30