Putin ha dettato giovedì un nuovo ultimatum energetico all’Ucraina, con una seconda lettera ai capi di Stato e di Governo dei Paesi europei importatori di gas russo attraverso l’ex repubblica sovietica.
Il capo del Cremlino si è lamentato di non aver ricevuto proposte concrete dall’Unione Europea sul debito di 3,5 miliardi di dollari di Kiev, ammonendo che dal primo giugno le forniture per l'Ucraina saranno limitate ai volumi pagati in anticipo. Per il presidente russo, se Kiev non pagherà nulla non avrà metano, con il rischio d'interruzioni del flusso destinato all'Europa.
L'Unione Europea ha giudicato "infondate" le ultime critiche provenienti da Mosca, ricordando che incontri fra Bruxelles, Russia e Ucraina sono stati organizzati a diversi livelli, compreso quello ministeriale. Intanto, è scaduto alle 19.00 ora svizzera l'ultimatum lanciato dai miliziani filorussi per il ritiro dell'esercito ucraino dall'autoproclamata repubblica di Donetsk.
Red. MM/ATS/Reuters