Raffica di terremoti in Giappone, 4 morti

Ventuno terremoti di magnitudo uguale o superiore a 4 hanno colpito lunedì il centro del Giappone per oltre 90 minuti, segnala l’Agenzia metereologica giapponese, togliendo l’elettricità a oltre 33’5000 economie domestiche. Quattro persone sono morte nella prefettura di Ishikawa . Lo ha reso noto il governo della prefettura, citato dall’agenzia Kyodo. In un primo momento si era parlato di almeno sei vittime.

La scossa più forte, registrata alle 16.10 (le 07.10 in Svizzera), è stata di magnitudo 7.6 è ha spinto le autorità a lanciare un allarme tsunami e ordinare alle popolazioni delle aree interessate da un possibile maremoto di rifugiarsi in zone più alte. L’allerta è stata ritirata dopo alcune ore.

Le aree a rischio erano quelle in un raggio di 300 chilometri dall’epicentro. L’allerta tsunami era valida per le prefetture costiere di Ishikawa, Niigata e Toyama.

Alcune persone, riferisce la televisione pubblica NHK, sono intrappolate tra le macerie di abitazioni distrutte ma un bilancio definitivo delle eventuali vittime non è ancora stato stilato.

Un maremoto di oltre un metro d’altezza ha già colpito alcune parti della costa ma NHK riferisce che gli esperti si aspettano l’abbattersi di onde ancora più alte. Sempre stando a NHK, oltre 36’000 economie domestiche sono rimaste senza corrente.

Il governo si sta nel frattempo coordinando con le municipalità locali per garantire la sicurezza dei residenti: lo ha detto il premier giapponese, Fumio Kishida.

Un portavoce della Kansai Electric Power ha per parte sua dichiarato che al momento non ci sono anomalie nelle sue centrali nucleari, ma che la società sta monitorando attentamente la situazione. Inoltre, la centrale Hokuriku Shika di Ishikawa, la più vicina all’epicentro del terremoto, aveva già spento i suoi due reattori prima del sisma per le ispezioni di routine e non ha riscontrato alcun impatto dal sisma, ha dichiarato l’agenzia giapponese per l’energia nucleare.

In Giappone i terremoti sono frequenti e il Paese è attrezzato per farvi fronte; ciononostante, l’11 marzo 2011 un enorme terremoto e un conseguente tsunami hanno colpito la costa nord-orientale, devastando città e innescando fusioni nucleari a Fukushima. I morti e dispersi in quell’occasione furono oltre 20’000.

Anche città nell’estremo oriente russo, tra le quali Vladivostok, sono in allerta per possibili tsunami a causa dei terremoti che si sono verificati in Giappone. Non ci sono però state, per il momento, evacuazioni.