"Razzista e ossessionato da Obama"

Un nuovo libro scritto da un ex collaboratore di Donald Trump esce in queste ore negli Stati Uniti. A firmare "Disloyal: a memoir" è il suo ex avvocato Michael Cohen, condannato e incarcerato per reati fiscali ma poi rimesso in libertà a causa dell’emergenza COVID-19, malgrado l'amministrazione avesse cercato di bloccarne la messa ai domiciliari.

Il legale, che per un decennio è stato accanto al presidente in veste di suo braccio destro e tuttofare, descrive un uomo bugiardo, che usa insulti razzisti, esprime disprezzo per gli afroamericani e ammirazione per Vladimir Putin ed è ossessionato dal suo predecessore Barack Obama, tanto che ne avrebbe assunto un sosia per realizzare un video in cui... lo derideva e lo licenziava.

I giudizi su Nelson Mandela anticipati dalla stampa di oltre Atlantico ("ha rovinato il Sudafrica", "non era un leader") hanno causato la reazione anche dell'African National Congress, il partito che fu di Madiba.

Per la portavoce della Casa Bianca, l'autore non ha nessuna credibilità viste le sue vertenze con la giustizia e l'esclusione anche dall'ordine degli avvocati. Lo stesso Cohen ammette di aver mentito più volte in passato a nome del suo datore di lavoro, anche davanti al Congresso di Washington riguardo ai contatti con la Russia e ai pagamenti a una pornostar - Stormy Daniels - di cui comprò il silenzio per non farle rivelare la relazione extraconiugale che Trump avrebbe avuto con lei.