L’Italia riapre la caccia ai capitali detenuti illegalmente all’estero. Dopo l’esame in commissione Finanze venerdì, alle Camere inizierà la discussione sul provvedimento per favorirne il rientro.
Non si tratta di uno scudo fiscale stile Tremonti, poiché non esiste l’anonimato e le tasse dovute dovranno essere pagate interamente. Per invogliare gli italiani a “mettersi in regola” ci sarà solo uno sconto variabile sulle sanzioni pecuniarie. Inoltre, chi approfitterà del rientro di capitali con un’autodenuncia volontaria eviterà di incorrere nell’accusa del reato di auto riciclaggio, che prevede delle pene che vanno dai due agli otto anni di carcere.
L’obiettivo del Governo è che il provvedimento venga approvato entro la fine della prossima settimana in modo tale da poter presto recuperare mezzi importanti per il bilancio statale.
Per gli italiani che detengono capitali negli istituti elvetici l’operazione di rimpatrio costerà di più, in quanto la Svizzera figura nella black list italiana. Questa situazione potrebbe venir modificata nel caso si giungere al tanto atteso accordo fiscale tra i due Paesi nei prossimi 60 giorni.
RG/Claudio Bustaffa/CC
RG 07.00 10/10/14: servizio di Claudio Bustaffa