Il Tribunale penale internazionale per il Ruanda, costituito per portare davanti alla giustizia i maggiori responsabili del genocidio che nel 1994 provocò la morte di circa 800'000 persone, lunedì ha reso il suo ultimo verdetto concludendo la sua opera dopo 21 anni di attività.
In appello sono state ridotte le pene inflitte a sei imputati. Tra di loro anche l'ex ministra della famiglia Pauline Nyiramasuhuko e suo figlio che in prima istanza erano stati condannati all'ergastolo. La colpevolezza di entrambi è stata confermata ma hanno beneficiato di uno sconto (dovranno scontare 47 anni di carcere) per il lungo tempo trascorso.
In 21 anni il Tribunale speciale costituito dall'ONU ha processato oltre 90 persone: 61 imputati sono stati condannati, 14 assolti, 10 sono stati rimandati ai tribunali nazionali e 3 sono deceduti durante il processo.
I ricercati
I principali ricercati
Alcuni ricercati sono ancora in fuga. Dovessero essere arrestati saranno perseguiti dalla giustizia ruandese.
Diem/ATS