L’ex avvocato di Donald Trump ed ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, ha presentato giovedì un’istanza di bancarotta personale presso un tribunale degli Stati Uniti. Questo avviene una settimana dopo che gli è stato ordinato di pagare 148 milioni di dollari a due assistenti elettorali della Georgia che aveva diffamato.
Giuliani, che ha guidato la campagna dell’ex presidente repubblicano per invalidare i risultati delle elezioni presidenziali 2020, ha presentato un’istanza alla corte federale di Manhattan in base alla famosa legge sulla bancarotta del Capitolo 11, secondo i documenti del tribunale. Ha dichiarato fino a 500 milioni di dollari di debiti e tra uno e dieci milioni di dollari di attivi.
Venerdì scorso una giuria del Tribunale federale di Washington ha ordinato a Rudy Giuliani di pagare 148 milioni di dollari di risarcimento e danni per dolore e sofferenza a Ruby Freeman e a sua figlia Wandrea Shaye Moss, due operatrici elettorali nello Stato della Georgia durante le elezioni presidenziali del novembre 2020.
Le elezioni sono state vinte dal democratico Joe Biden, ma l’ex presidente repubblicano Donald Trump (in carica nel quadriennio 2017-2021), che sogna di tornare alla Casa Bianca, ritiene da più di tre anni che la vittoria gli sia stata rubata.
Tra i creditori elencati da Giuliani nella sua dichiarazione di bancarotta personale ci sono le autorità fiscali federali (IRS) e dello Stato di New York (NYS Department of Taxation & Finance), con milioni di dollari di debiti accumulati. A queste si sommano studi legali, una società di macchinari per il voto elettronico (Dominion) e una ditta di proprietà del figlio del Presidente Biden, Hunter Biden.

Nuove grane per Donald Trump
Telegiornale 20.12.2023, 20:00