La Russia è stata condannata giovedì in via definitiva dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per violazioni del diritto di riunione, detenzione arbitraria e processo ingiusto. La sentenza fa riferimento al caso di Alexei Navalny, il leader più conosciuto dell'opposizione. Il 42enne era stato oggetto di fermo in 7 manifestazioni pubbliche e 6 condanne.
Alexei Navalny durante una manifestazione nel 2011
Diciassette magistrati della camera grande, tra cui il presidente della corte e i due vice, hanno confermato il giudizio di primo grado con 14 voti a favore e 3 contrari. Il movente politico sotteso all'agire delle autorità russe è stato riconosciuto dai giudici di Strasburgo: i provvedimenti presi fra il 2012 e il 2014 nei confronti di Navalny sono stati attuati con l'intento di soffocare il pluralismo.
Questa sentenza rappresenta per l'opposizione in Russia una vittoria piena, ma è difficile dire quale sarà il ritorno in termini di legittimazione in patria.
Caso Navalny, Russia condannata
Telegiornale 15.11.2018, 21:00