"Siamo venuti per dimostrare il nostro attaccamento alla Catalogna": parole, quelle della portavoce governativa Isabel Celaa, che si contrappongono ai "Siamo ingovernabili" e "facciamo cadere il regime" delle organizzazioni indipendentiste che venerdì hanno protestato a Barcellona contro la seduta extra muros del Consiglio dei ministri spagnolo, tenutasi in città. L'Esecutivo guidato dal socialista Pedro Sanchez ha approvato fra le altre alcune misure simboliche, come l'aumento del 22% del salario minimo, un incremento delle paghe dei funzionari e degli investimenti nelle infrastrutture catalane. Ha inoltre condannato la fucilazione da parte dei franchisti del presidente della Catalogna Luis Companys, nel 1940.
Gli scontri tra polizia e manifestanti a Barcellona
RSI Info 21.12.2018, 16:19
Quarantamila persone in serata hanno denunciato nella calma quella che hanno ritenuto una provocazione. In precedenza ci sono stati però scontri. La polizia regionale, i "mossos d'esquadra", hanno caricato a tre riprese i militanti radicali che hanno lanciato pietre contro gli agenti. Il bilancio è di 12 fermi e una sessantina di feriti, 35 dei quali nei ranghi delle forze dell'ordine.
Torna la protesta a Barcellona
Telegiornale 21.12.2018, 21:00