Cinque dipendenti del Vaticano -tre funzionari e due dirigenti d’alto livello- sono stati cautelativamente sospesi dal servizio per sospette compravendite immobiliari milionarie effettuate dalla Segreteria di Stato all’estero e in particolare a Londra.
Verifiche sarebbero inoltre in corso anche sui flussi finanziari dei conti dell’Obolo di San Pietro, ovvero le donazioni provenienti da tutto il mondo da impiegare per opere di carità e che ammontano annualmente a qualche centinaio di milioni di euro. In questo caso gli inquirenti precisano che per un’istituzione di questo tipo è “normale” procedere a investimenti e che, invece di “irregolarità”, potrebbe trattarsi di “errori”.
Stando alle anticipazioni date mercoledì dal settimanale L’Espresso, tra gli indiziati ci sono don Maurizio Carlino, da poche settimane capo dell’Ufficio informazione e documentazione, e il direttore dell’Autorità d’informazione finanziaria Tommaso Di Ruzza, da cinque anni alla testa dell’ente per l’antiriciclaggio della Santa Sede.
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