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Santa Sofia torna moschea

Annullata la decisione del 1934, dell’allora presidente Ataturk, che la trasformò in un museo il monumento simbolo di Istanbul

  • 10 luglio 2020, 17:27
  • 22 novembre, 18:59
Santa Sofia

Santa Sofia

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Di: ATS/ludoC 

Il Consiglio di Stato turco ha annullato il decreto del 24 novembre 1934 dell'allora presidente Mustafa Kemal Ataturk che trasformava Santa Sofia in un museo. La storica decisione apre la strada alla riconversione in moschea del monumento simbolo di Istanbul.

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Santa Sofia da museo a moschea

Telegiornale 10.07.2020, 14:30

Prima dell’annuncio, l'area antistante è stata interdetta per evitare eventuali manifestazioni e assembramenti di cronisti e curiosi.

La decisione della 10/ma sezione del massimo tribunale amministrativo di Ankara è stata presa all'unanimità. I giudici hanno accolto il ricorso presentato nel 2016 da un piccolo gruppo islamista locale, l'Associazione per la protezione dei monumenti storici e dell'ambiente.

Secondo le motivazioni rese note, l'edificio apparterrebbe a una fondazione religiosa che l'avrebbe eredito dal sultano ottomano Maometto II, che nel 1453 conquistò Costantinopoli e convertì Santa Sofia da chiesa in moschea. Per i giudici sarebbe quindi illegittimo destinare il complesso a un uso diverso da quello allora definito di luogo di culto islamico.

Erdogan firma il decreto

Nel frattempo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato via Twitter, poco dopo la sentenza del Consiglio di Stato, di aver firmato un decreto per ridare a Santa Sofia lo status di moschea; l’ex basilica sarà aperta alle preghiere dei musulmani e, ha aggiunto, verrà amministrata da Diyanet, l’Autorità per gli affari religiosi.

“Una provocazione”

La decisione turca è “una provocazione verso il mondo civilizzato”, ha dichiarato il Governo greco; “il nazionalismo di Erdogan riporta la Turchia indietro di secoli” ha aggiunto la ministra della cultura Lina Mendoni in un comunicato.

A farle eco è la Chiesa ortodossa russa, che ha espresso preoccupazione poiché “milioni di cristiani non sono stati ascoltati”. “La pace religiosa è una questione estremamente fragile e complessa”, la decisione delle autorità turche è stata presa “senza riflettere ed è puramente politica”, ha spiegato il portavoce Vladimir Legoïda. Il presidente turco Erdogan ha per parte sua sempre sostenuto che quella di Santa Sofia è una questione di sovranità nazionale. Santa Sofia, ha aggiunto Erdogan, sarà riaperta al culto islamico dalla preghiera del venerdì del 24 luglio.

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