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Scambio di prigionieri tra Russia e Occidente

La vasta operazione è avvenuta ad Ankara - Liberati il giornalista Evan Gershkovich e l’ex marine Paul Whelan - Coinvolti anche membri dell’opposizione russa

  • 1 agosto, 16:25
  • Ieri, 07:40
Un aereo governativo russo fotografato oggi all'Aeroporto di Esenboga ad Ankara, in Turchia

Un aereo governativo russo fotografato oggi all'Aeroporto di Esenboga ad Ankara, in Turchia

  • Reuters
Di: AFP/Reuters/AP/RSI Info

La Russia e diversi Paesi occidentali hanno raggiunto un accordo per uno scambio di prigionieri di grande rilevanza, come riportato giovedì dai media statunitensi. Nell’ambito dell’accordo, diversi americani, tra cui il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich, detenuto in Russia dal 2023, sono stati rilasciati. Lo scambio, descritto come uno dei più significativi dai tempi della Guerra Fredda, ha incluso anche l’ex marine Paul Whelan, imprigionato in Russia dal dicembre 2018.

I servizi segreti turchi hanno coordinato lo scambio di prigionieri all’aeroporto di Ankara. In totale, l’operazione ha coinvolto 26 persone detenute in Russia, Bielorussia, Stati Uniti, Germania e altri Paesi occidentali. Sono stati scambianti anche otto cittadini russi, tra cui diversi con sospetti legami con l’intelligence russa.

Il presidente statunitense Joe Biden ha ringraziato con un comunicato gli alleati che hanno reso possibile “le difficili e complesse negoziazioni”: “Oggi tre cittadini americani e un titolare di green card americano ingiustamente imprigionati in Russia stanno finalmente tornando a casa: Paul Whelan, Evan Gershkovich, Alsu Kurmasheva e Vladimir Kara-Murza. L’accordo che ha garantito la loro libertà è stato un’impresa diplomatica. In totale, abbiamo negoziato il rilascio di 16 persone dalla Russia, tra cui cinque tedeschi e sette cittadini russi che erano prigionieri politici nel loro stesso Paese. Alcune di queste donne e uomini sono stati ingiustamente trattenuti per anni. Tutti hanno sopportato sofferenze e incertezze inimmaginabili. Oggi la loro agonia è finita”.

La Russia ha ottenuto il rilascio di due presunti agenti che sono stati imprigionati in Slovenia, nonché tre uomini accusati dalle autorità federali negli Stati Uniti, tra cui Roman Seleznev, un hacker informatico condannato (figlio di un deputato russo) e Vadim Konoshchenok, un sospetto agente dei servizi segreti russi accusato di aver fornito elettronica e munizioni di fabbricazione americana all’esercito russo. La Norvegia ha rilasciato un accademico arrestato perché sospettato di essere una spia russa e anche la Polonia ha liberato un uomo.

La parte russa ha pure ottenuto la liberazione di Vadim Krasikov, condannato all’ergastolo in Germania nel 2021 per aver ucciso un ex ribelle ceceno in un parco di Berlino due anni prima, apparentemente su ordine dei servizi di sicurezza di Mosca.

Il governo federale tedesco ha dichiarato in un comunicato stampa che la decisione non è stata presa alla leggera. “L’interesse dello Stato nel far rispettare la pena detentiva di un criminale condannato è stato controbilanciato dalla libertà, dal benessere fisico e, in alcuni casi, in definitiva dalla vita delle persone innocenti imprigionate in Russia e di quelle ingiustamente politicamente imprigionate”, si legge nella nota.

Questo scambio rappresenta il primo tra Mosca e l’Occidente dalla liberazione della cestista americana Brittney Griner nel dicembre 2022, detenuta in Russia per accuse di droga, in cambio del trafficante d’armi russo Viktor Bout, imprigionato negli Stati Uniti. Un precedente scambio di rilievo avvenne nel 2010 con il rilascio di 14 spie, tra cui i russi Anna Chapman e Sergei Skripal. Scambi di questa portata non si vedevano dal 1985 e dal 1986, durante gli ultimi anni della Guerra Fredda.

Notiziario

Notiziario 01.08.2024, 14:00

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