Mondo

Schiave sessuali, nuova polemica

La Corea del Sud: "L'accordo con il Giappone del 2015 non mette fine alla controversia"

  • 28.12.2017, 10:48
  • 23.11.2024, 03:07
Una protesta di cittadini coreani

Una protesta di cittadini coreani

  • keystone

Il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-In, ha dichiarato giovedì che l'accordo concluso con il Giappone nel 2015 sulle "donne di conforto" non ha messo fine alla controversia tra i due paesi sulle coreane costrette a servire come schiave sessuali l'esercito imperiale giapponese.

Il problema in questione ostacola le relazioni bilaterali da decenni; molti sudcoreani lo considerano un simbolo degli abusi e delle violenze commessi dal Giappone durante il suo dominio coloniale dal 1910 al 1945.

La maggior parte degli storici stimano che fino a 200'000 donne, per lo più coreane ma anche cinesi, indonesiane e di altre nazionalità asiatiche, siano state arruolate con la forza nei bordelli dell'esercito di Tokyo.

A dicembre 2015, Corea del Sud e Giappone avevano raggiunto un accordo": Tokyo ha offerto le sue "sincere scuse" e pagato un miliardo di yen (circa 7 milioni di franchi) per aiutare le pochissime "donne di conforto" sudcoreane ancora vive. L'accordo, firmato dall'ex governo conservatore sudcoreano, è stato poi criticato dall'opinione pubblica. E l'attuale presidente (di centrosinistra), in campagna elettorale, aveva promesso di rivederlo.

ATS/Red.MM

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare