I contagi s’impennano e nella provincia di Bolzano, maglia nera per le vaccinazioni, tornano le zone rosse, le mascherine obbligatorie all’aperto e un confine tra il “sì” e “no” ai vaccini sempre più allargato.
Tra la gente l’insofferenza è palpabile e questo soprattutto se si sale sulle montagne di lingua tedesca, a pochi chilometri dall’Austria, dove l’insofferenza spinge i contrari a soluzioni sempre più estreme. In costruzioni dichiarate ufficialmente spazi di ritrovo per il tempo libero dei bambini in tanti sospettano siano state create delle vere e proprie scuole clandestine no vax.
Nella regione già in passato succedeva che alcuni bambini venissero tolti dalla scuola e affidati all’educazione dei genitori ora le motivazioni e le proporzioni sembrano essere molto diverse. “Prima erano circa 100-200 genitori che hanno preferito questa via – spiega alla RSI Stefan Leiter, sindaco di Laion – Adesso si parla invece di 600 bambini in Alto Adige”
“Siamo preoccupati per questi bambini – dichiara, da parte sua Sigrun Falkensteiner, direttrice delle scuole di lingua tedesca della provincia di Bolzano – Perdono non solo dal punto di vista dell’apprendimento, ma anche dal punto di vista sociale”.
Altre voci dall'Alto Adige nel reportage che vi proponiamo in apertura di pagina