Segni di distensione a Berlino

La cancelliera Angela Merkel, impegnata in un braccio di ferro con gli esponenti più a destra della sua coalizione sulla politica migratoria della Germania, ha lanciato martedì sera segni di distensione nei riguardi dei suoi alleati, a loro volta più disposti alla trattativa. La cancelliera ha del resto insistito durante la riunione sul fatto che "il destino della coalizione è comune" e che quest’ultima "ha dimostrato la nostra forza e la ribadirà anche in futuro".

Angela Merkel ha fatto riferimento in entrambi i casi sull’alleanza storica siglata dopo una dura battaglia tra la sua CDU (conservatori) e il suo "affine" bavarese CSU, con il quale è però in aperto conflitto al punto da minacciare la stabilità dell’Esecutivo. Un alto responsabile della CSU, Alexander Dobrindt, ha pure evocato il "destino comune" delle due formazioni politiche "sorelle", assicurando che "l’obiettivo consiste nel fare in modo che si vada avanti così".

Il ministro dell’Interno e capo della CSU, Horst Seehofer, che negli ultimi tempi ha avuto divergenze d’opinione sostanziali con la cancelliera Merkel sul dossier migratorio, ha dal canto suo escluso martedì sera che la coalizione di Governo tra CDU e CSU con i socialdemocratici dell’SPD possa finire in frantumi. Intanto però non è stata definita un'intesa sui respingimenti immediati previsti dal masterplan del leader CSU e la strada per un compromesso non è prevista.

Tuttavia, la presidente dell'SPD Andrea Nahles mercoledì attacca l'agire di Seehofer e "non esclude" che in Germania si debba tornare alle urne. A suo avviso "abbiamo una situazione in cui Horst Seehofer e la CSU propongono qualcosa che avrà effetti su tutta l'Europa. Si tratta di un effetto domino. Noi riteniamo questo modo unilaterale di procedere ai respingimenti come incompatibile con il diritto europeo".

AFP/Reuters/ANSA/EnCa

27.06.2018: Coalizione tedesca divisa