In Senegal almeno due milioni di persone vivono del mare. Da anni però i pescatori locali assistono impotenti allo sfruttamento incontrollato del loro mare da parte di imbarcazioni straniere per la pesca industriale. Tonnellate di pesce vengono infatti trasportate e vendute all’estero ogni anno. Secondo la FAO, il settore della pesca in Senegal rappresenta circa l’1,8% del PIL, e anche se i posti di lavoro ad esso connessi sono ufficialmente 600’000, nei fatti il numero è ben maggiore, facendo della pesca uno dei pilastri portanti dell’economia nazionale.
Ma la pesca in Senegal è per prima cosa un elemento culturale e identitario. Le tecniche usate sono prevalentemente di tipo artigianale, con l’impiego di diversi tipi di piroga. Di conseguenza per i pescatori è impossibile competere con la pesca industriale tipica dei paesi occidentali. Ogni grande peschereccio può infatti pescare in un solo anno fino a 20’000 tonnellate di pesce, quanto circa 1’700 piroghe sono in grado di fare nello stesso periodo.