Le Forze democratiche siriane, composte essenzialmente da curdi, hanno annunciato la conclusione delle operazioni di rastrellamento nella prigione del nord-est del Paese attaccata dai combattenti dell'autoproclamato Stato islamico, intenzionati a liberare i loro compagni che vi sono detenuti (e in effetti decine di essi sono riusciti a fuggire).
È quindi possibile ora tracciare un bilancio dell'attacco, per quanto non ancora definitivo perché i feriti gravi sono numerosi. I morti sono per il momento 373, secondo l'ONG Osservatorio siriano dei diritti umani: 268 jihadisti, 98 miliziani curdi e 7 civili.
La riconquista della struttura di Ghwayran era già stata annunciata mercoledì, dopo sei giorni di intensi combattimenti. Ma decine di ribelli islamici erano ancora asserragliati nella parte settentrionale, di difficile accesso. Quella lanciata il 20 gennaio ad Hassakeh è la più importante offensiva dell'IS dalla sua sconfitta nel 2019.