I combattimenti tra i militanti dello Stato Islamico e le forze curde nel nord-est della Siria sono proseguiti sabato, per il terzo giorno consecutivo, a seguito di un grave attacco jihadista che ha provocato quasi 90 morti. "Almeno 28 membri delle forze di sicurezza curde, cinque civili e 56 combattenti dell'Is sono stati uccisi" dall'inizio dell'attacco alla prigione di Ghwayran, ha affermato Rami Abdel Rahmane, direttore del siriano Osservatorio per i diritti umani (Osdh).
In prima linea nella lotta contro l'Is, le Forze democratiche siriane (Sdf), a stragrande maggioranza formate da combattenti curdi e sostenute dalla coalizione internazionale anti-jihadista, hanno sconfitto il gruppo jihadista in Siria nel 2019, cacciandolo dall'ultima roccaforte di Baghouz nella provincia di Deir Ezzor.
Nonostante la sconfitta, l'Is sta compiendo attacchi mortali, in particolare nel vasto deserto siriano, che si estende dalla provincia centrale di Homs a quella di Deir Ezzor, al confine con l'Iraq. Nella notte tra giovedì e venerdì, i terroristi hanno lanciato un assalto alla prigione nella città di Hassaké, che ospita circa 3'500 sospetti membri dell'Is, compresi i leader del gruppo, ha affermato l'Osdh. Decine di detenuti sono riusciti a fuggire in seguito a questo attacco.
RG 12.30 del 21.01.2022 - Il servizio di Lorenzo Trombetta
RSI Info 21.01.2022, 13:52
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