Venticinquemila famiglie sono state costrette a lasciare le loro abitazioni nel nord-ovest della Siria a causa dell'offensiva sferrata delle truppe governative, appoggiate dall'aviazione militare russa.
Ne dà notizia venerdì Medici senza frontiere, che nella zona gestisce cliniche mobili e fornisce assistenza nei campi di sfollati, confermando quanto indicato qualche giorno fa dalle Nazioni Unite, che avevano parlato di 150'000 civili in fuga nell'area.
Stando all'organizzazione umanitaria, gran parte dei profughi ha trovato riparo in attendamenti eretti alla bell'e meglio dalla popolazione straripante e dove mancano pure i servizi essenziali.
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