I 75 paesi che hanno partecipato alla Conferenza di Parigi, chiusa domenica dal ministro degli esteri francese Jean-Marc Ayrault, hanno chiesto a israeliani e palestinesi di "impegnarsi per una soluzione a due Stati" e di "astenersi da passi unilaterali".
La proposta — stabilita in un testo comune dagli aderenti all'incontro internazionale sul Medio Oriente per rilanciare il processo di pace — prevede che il territorio tra Cisgiordania e Mediterraneo sia diviso equamente tra Israele e Palestina, secondo i confini precedenti alla guerra dei sei giorni del 1967.
Il testo finale non menziona in modo esplicito le proposte della nuova amministrazione degli Stati Uniti: Donald Trump, infatti, intende trasferire l'ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme. Benjamin Netanyahu, che non ha preso parte all'incontro, l'ha definito "truccato dai palestinesi con auspicio dei francesi per adottare ulteriori posizioni anti-israeliane" in una riunione con il suo Governo.
I dubbi della Gran Bretagna
Intanto la Gran Bretagna ha tuttavia espresso riserve. Il ministero degli affari esteri, infatti, ha sottolineato che gli Stati Uniti saranno il "garante ultimo" di qualsiasi accordo di pace tra Israele e l'Autorità palestinese.
ATS/px
DAL TG20: