Era il 2016 quando un misterioso personaggio si è fatto avanti, asserendo che i russi erano in possesso delle email di Hillary Clinton: George Papadopoulos a quei tempi era un modesto consulente di politica estera per Donald Trump, allora candidato e oggi presidente degli Stati Uniti. Papadopoulos ai nostri microfoni spiega: “Abbiamo avuto vari contatti, poiché inizialmente questo personaggio millantava di poter organizzare un incontro fra Trump e Putin. Poi un giorno, eravamo a Londra, era l’aprile 2016, mi disse che i russi possedevano le email di Hillary Clinton. Ero scioccato. Si capiva che era un agente segreto, ma non un agente russo”.
Rapporto Mueller, i problemi non sono finiti
Telegiornale 19.04.2019, 22:00
Condannato a 14 giorni di prigione, ammette che i comportamenti di Donald Trump potevano suscitare dei sospetti. Ma ritiene che tutto l’affaire Russiagate non sia che un gigantesco complotto: “FBI, CIA, servizi britannici e australiani hanno lavorato assieme per sabotare la campagna di un candidato alla presidenza. Ecco come sono andate le cose”.
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