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Spagna al voto, la partita è aperta

Seggi aperti domenica in circa 8'000 comuni, 12 regioni e nelle due regioni autonome di Ceuta e Melilla - Un banco di prova in vista delle legislative

  • 28 maggio 2023, 09:21
  • 13 novembre, 12:36
Di: Davide Mattei 

Sarà il momento della riscossa della destra o la sinistra riuscirà a difendere le sue piazzeforti? Questa è la domanda che tutti si fanno sulle elezioni regionali e municipali spagnole di oggi, domenica 28 maggio.

Nel 2019 il Partito socialista operaio spagnolo (PSOE) vinse con oltre il 29% dei voti, staccando il Partito popolare (PP) di almeno sette punti e finendo al Governo di nove comunità autonome (regioni) su dodici, da solo o in coalizione con altri partiti della sinistra.

Il vento potrebbe cambiare

Domenica il vento potrebbe cambiare, senza che nessuno sappia se varierà leggermente di direzione o si trasformerà in una burrasca primaverile capace di influenzare le elezioni legislative di dicembre.

Rispetto al 2019 la sinistra si presenta più frammentata: oltre a PSOEe e al più radicale Unidas podemos (UP) è entrata in ballo la vicepresidentessa del governo, Yolanda Díaz, e il suo movimento Sumar, scompigliando le carte. Senza che sia ancora un partito o abbia un programma, Díaz si è piazzata in questi mesi come alternativa a UP a sinistra dei socialisti (i sondaggi la danno al doppio del partito viola alle legislative).

In queste elezioni ha appoggiato i piccoli partiti a lei vicini, come quello della sindaca di Barcellona Ada Colau, Compromís a Valencia o Más Madrid nella capitale. Anche per questo UP è in forte calo in tutto il paese e rischia di non superare la soglia del 5% in varie regioni, venendo escluso dai giochi e rendendo più difficile la formazione di coalizioni di governo a sinistra.

La destra sembra essersi ricompattata

La destra invece sembra essersi ricompattata dopo la sparizione quasi totale di Ciudadanos (C’s) e del suo modello di centro liberale a favore del PP, che recupera quasi tutti i suoi voti. Mentre il reazionario Vox si pone come alleato in quei casi dove i popolari non dovessero raggiungere la maggioranza assoluta. Lì il PP dovrà decidere se governare con la formazione di estrema destra (come la in Castilla-León), pagandone il prezzo politico, o cercare altre soluzioni, come sembra voler fare il presidente del PP Alberto Núñez Feijóo, costringendo Vox ad appoggi esterni.

Se i popolari riconquistassero almeno una regione o due (Comunidad Valenciana, Aragona, Castilla-La Mancha o Baleari) e magari uno o due municipi simbolici come Siviglia o Valencia, il vento creato potrebbe essere sufficientemente forte per portare la destra in posizione di favorita alle legislative di fine anno, in un momento nel quale Pedro Sánchez parte come favorito.

Tutto si giocherà domenica per pochi voti in varie regioni e città, e in molti aspettano il risultato per predire chi potrebbe governare la Spagna a fine anno.

03:19

Spagna, elezioni amministrative

Telegiornale 26.05.2023, 20:00

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