I manifestanti dello Sri Lanka, che hanno costretto il presidente Gotabaya Rajapaksa a fuggire dal paese dopo che la sua residenza è stata presa d'assalto lo scorso fine settimana, hanno annunciato che lasceranno volontariamente gli edifici governativi occupati da diversi giorni.
Ma questo non significa che si arrenderanno. "Ci ritiriamo pacificamente dal palazzo presidenziale, dalla segreteria presidenziale e dall'ufficio del primo ministro con effetto immediato - ha dichiarato, giovedì, un portavoce - ma continueremo la nostra lotta".
Un morto e oltre 80 feriti
Durante le manifestazioni che hanno avuto luogo ieri, mercoledì, un dimostrante è morto soffocato per il lancio di gas lacrimogeni e altri 84 sono stati ricoverati con diverse ferite dopo l'assalto all'ufficio del primo ministro Ranil Wickremesinghe. Un soldato e un agente sono inoltre rimasti feriti negli scontri avvenuti nella notte davanti al Parlamento.
Presidente ancora in fuga
Il paese sta scivolando nel caos dopo mesi di proteste per una situazione economica insostenibile. E i manifestanti chiedono le dimissioni del presidente Rajapaksa, ritenuto responsabile della crisi. Il leader srilankese aveva promesso di annunciare il suo ritiro mercoledì. Ma ha abbandonato il paese, fuggendo alle Maldive. E il premier Wickremesinghe è stato nominato presidente ad interim.
Ora Rajapaksa sarebbe nuovamente in viaggio. Secondo autorità governative delle Maldive, il presidente dello Sri Lanka sarebbe partito alla volta di Singapore per raggiungere successivamente Gedda, in Arabia Saudita.
La raccomandazione del DFAE
Ieri il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha sconsigliato qualsiasi viaggio non urgente verso l'ex colonia britannica.
Sri Lanka nel caos
Telegiornale 13.07.2022, 22:00