Poche ore dopo la scadenza della tregua pasquale di 30 ore annunciata da Mosca, sono scattati nuovi allarmi aerei in varie regioni dell’Ucraina, da Sumy a Kharkiv, Zaporizhia, Donetsk e Dnipro. Diverse esplosioni sono state segnalate nella notte, ma non sono giunte notizie di vittime o danni.
Il presidente russo Vladimir Putin non ha accolto la richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di prolungare la tregua per 30 giorni, né la proposta di evitare attacchi contro obiettivi civili per lo stesso periodo. Interrogato a riguardo dall’agenzia di stampa statale russa TASS, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto che attualmente non sono stati diramati “altri ordini” circa un’eventuale estensione del cessate il fuoco.
“Questa giornata non è stata sufficiente a Mosca per rispondere né alla proposta di un cessate il fuoco completo di 30 giorni dopo Pasqua, né alla proposta di estendere almeno il cessate il fuoco nei cieli, astenendosi da attacchi missilistici e con droni contro le infrastrutture civili”, ha scritto Zelensky su X.
“La natura delle azioni dell’Ucraina rimarrà simmetrica: al cessate il fuoco si risponderà con un cessate il fuoco, e agli attacchi russi si risponderà con i nostri in difesa. Le azioni parlano sempre più forte delle parole”.
Quasi 3’000 violazioni in un giorno
Dopo la tregua, Zelensky ha denunciato quasi 3’000 violazioni del cessate il fuoco da parte delle forze russe. Gli attacchi si sono concentrati soprattutto su Pokrovsk, nella regione di Donetsk, secondo quanto riportato su X.
Complessivamente, sono stati registrati 96 attacchi lungo l’intera linea del fronte. Le truppe russe avrebbero bombardato postazioni ucraine in 1’882 casi e condotto oltre 950 missioni con droni. I dati sono stati forniti dal comandante in capo ucraino Olexander Syrskyi.

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Notiziario 21.04.2025, 07:00
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