Il Governo thailandese ha proclamato oggi, martedì, lo stato d’emergenza in vista del voto anticipato del 2 febbraio.
Il provvedimento, che interessa Bangkok e la sua periferia e che ha una validità di 60 giorni a partire da mercoledì, è stato adottato in seguito al persistere delle manifestazioni anti-governative, in corso da novembre. La misura attribuisce, in pratica, maggiori poteri alle forze dell'ordine che potranno imporre il coprifuoco, censurare i media e impedire gli assembramenti di più di cinque persone.
I manifestanti, che tutt’oggi occupano diversi incroci chiave della capitale, chiedono in particolare le dimissioni della premier Yingluck Shinawatra, riforme contro la corruzione prima di tornare alle urne e l'istituzione di un “Consiglio del popolo”, nominato dagli ambienti monarchici. La crisi thailandese ha causato finora 9 morti e oltre 500 feriti.
Nuove dimostrazioni in vista
Il leader della protesta, Suthep Thaugsuban, ha reagito alla decisione aizzando ulteriormente i suoi sostenitori e minacciando di togliere le forniture di acqua ed elettricità ai ministeri.
Il DFAE mette in allerta
Prima d'intraprendere un viaggio in Thailandia, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) raccomanda ai turisti svizzeri di “chiedere informazioni alla propria agenzia di viaggi e di rimanervi in contatto”. Vista la situazione critica, Berna suggerisce inoltre di “evitare manifestazioni e assembramenti di qualsiasi tipo”, poiché “il rischio di attentati e scontri è elevato”.
Le raccomandazioni del DFAE
Red.MM/bin
Gallery video - Stato d'emergenza in Thailandia
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