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Strache alla sbarra

Austria: l'ex vicecancelliere, sotto processo, respinge le accuse di corruzione. La vicenda causò la caduta del Governo di Vienna nel 2019

  • 6 luglio 2021, 22:10
  • 20 novembre, 20:05
00:45

Dal Notiziario delle 20.00 del 06.07.21

RSI Info 06.07.2021, 22:08

  • reuters

Non colpevole. Così si è dichiarato Heinz-Christian Strache, con riferimento alle accuse di corruzione a lui rivolte nel processo iniziato oggi, martedì, a Vienna. Al suo arrivo in tribunale, l'ex vicecancelliere si è rifiutato di fare dichiarazioni.

Strache, già leader del partito di destra FPÖ, è finito nella bufera dopo il clamore suscitato nel 2019 dalla vicenda "Ibizagate": un video girato a sua insaputa a Ibiza lo mostrava mentre proponeva commesse pubbliche ad una sedicente parente di un oligarca russo (che in realtà era una giornalista d'inchiesta), in cambio di sostegni elettorali. Lo scandalo legato a questa registrazione aveva portato alla caduta del'Esecutivo, a elezioni anticipate e all'espulsione di Streiche dalla sua formazione politica.

Le dichiarazioni attestate dal video sono "incise nella memoria collettiva", ha sottolineato la procuratrice incaricata del dossier all'apertura del dibattimento. Il 52enne, inoltre, è anche sospettato di essere illecitamente intervenuto per integrare una clinica privata, specializzata nella chirurgia estetica, nel sistema della sicurezza sociale. Il titolare della stessa era un finanziatore dell'FPÖ che aveva invitato Strache sul suo yacht e nella sua casa di vacanza nell'isola greca di Corfù. Stando ad alcuni scambi di SMS, l'ex vicecancelliere aveva chiesto all'interlocutore "quale emendamento alla legge" lui auspicasse, per far sì che la sua clinica venisse "trattata in modo giusto". Dopo il conferimento del dicastero della sanità all'FPÖ, la legge venne in effetti cambiata, consentendo alla clinica di ottenere un riconoscimento alla sicurezza sociale: stando a delle stime, sarebbe quindi stata legittimata a beneficiare di fondi pubblici nella misura di 2,2 milioni di euro all'anno.

Si tratta "di un reato grave, e non di una bagatella", ha affermato oggi la procuratrice. La sentenza del processo è attesa per venerdì prossimo.

Red.MM/ARi

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