Un tribunale speciale ha condannato a morte venerdì a New Delhi i quattro imputati maggiorenni dello stupro di gruppo in dicembre ai danni di una studentessa indiana di 23 anni, poi deceduta in un ospedale di Singapore a causa della gravità delle ferite riportate.
I giudici hanno seguito le richieste della pubblica accusa. I difensori hanno invece domandato la reclusione a vita dopo che i quattro, tre giorni fa, erano stati riconosciuti colpevoli.
Un quinto imputato, minorenne al momento dei fatti, era stato condannato a fine agosto a 3 anni di reclusione.
La condanna alla pena capitale non è tuttavia ancora eseguibile. I legali dei condannati hanno infatti già preannunciato di voler ricorrere contro il verdetto della corte speciale.
La vicenda di questo stupro di gruppo ha fortemente scosso la società indiana, contribuendo a mettere in evidenza il clima di omertà, diffuso in India, sulle violenze sessuali contro le donne, comprese bambine in tenera età.
Red.MM
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La pena di morte secondo il codice penale indiano
Il codice penale indiano prevede che la pena di morte possa essere inflitta per impiccagione o per plotone di esecuzione, ma di recente solo la prima è stata usata. A febbraio del 2013, i condannati in attesa di applicazione della pena capitale erano 476. Dal 2001 al 2011 sono state firmate 5'776 sentenze di condanna a morte, di cui 1'455 confermate e il resto tramutate in ergastolo.