L'impennata del numero di “boat people” nel sudest asiatico "ha raggiunto livelli allarmanti". Lo ha dichiarato il ministro degli esteri thailandese, Thanasak Patimaprakorn, aprendo il vertice che, oggi venerdì, a Bangkok vede riuniti rappresentanti di 17 paesi e alcune organizzazioni internazionali per far fronte all'emergenza umanitaria dei barconi di Rohingya e bengalesi nelle ultime settimane.
Mentre i bengalesi migrano perlopiù per ragioni economiche, i Rohingya lasciano una Birmania dove sono discriminati sistematicamente, senza diritto alla cittadinanza né a istruzione e cure mediche. Gli analisti non si aspettano tuttavia decisioni di rilievo dal summit.
La Birmania ha frattanto accusato l’ONU di “stigmatizzare le decisioni prese dal paese asiatico. Non potete criticare il mio paese”, ha detto il capo della delegazione birmana Htin Lynn, visibilmente seccato per le dichiarazioni dell’alto commissariato per i rifugiati denunciando, la “politicizzazione della questione”.
Red.MM/ATS/Swing