La tregua in Siria, voluta da Russia, Turchia e Iran, sembra reggere, nonostante qualche sporadico scontro a fuoco segnalato in alcune aree del paese. Il secondo giorno di cessate il fuoco, infatti, è trascorso senza incidenti di rilievo.
L'ONU ha lanciato un appello alle parti coinvolte nel conflitto per poter avere accesso alle popolazioni che necessitano di aiuti umanitari, nelle aree 15 del paese che rimangono sotto assedio. Dal canto suo, il Consiglio di sicurezza voterà oggi, sabato, una risoluzione promossa da Mosca per approvare ufficialmente il cessate il fuoco e promuovere il prossimo mese nuovi negoziati in Kazakistan tra il Governo di Damasco e le opposizioni, per una soluzione politica del conflitto.
Dalle colonne del Corriere della Sera, Staffan De Mistura si dice fiducioso sul rispetto della tregua. "Questa volta può funzionare. Russia, Turchia e Iran hanno un interesse comune, anche se motivato da ragioni diverse. Putin e Erdogn temono una guerra d'usura per altri quattro o cinque anni e il leader russo vuole trovare nuove formule politiche per la Siria", sostiene l'inviato speciale dell'ONU per la crisi siriana
ATS/bin