Il pallone aerostatico cinese, abbattuto sabato sul territorio statunitense, sta alimentando una crisi politica esterna (tra Pechino e Washington) e interna (tra Repubblicani e Democratici).
Crisi diplomatica
L'esercito statunitense ha abbattuto il pallone aerostatico cinese al largo della costa della Carolina del Sud, nel sud-est del Paese. Il Pentagono lo considera un pallone spia, progettato per raccogliere informazioni sensibili.
L'incidente ha provocato una crisi diplomatica tra Pechino e Washington con la cancellazione all'ultimo minuto di una visita in Cina del capo della diplomazia statunitense, Antony Blinken. Pechino sostiene che quello abbattuto era un aerostato civile e ha accusato gli Stati Uniti di aver "reagito in modo eccessivo" con l'uso della forza, sottolineando che si "riserva il diritto" di reagire.
"Le azioni degli Stati Uniti hanno seriamente colpito e danneggiato gli sforzi e i progressi di entrambe le parti nella stabilizzazione delle relazioni sino-statunitensi dopo l'incontro di Bali" tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping a novembre, ha dichiarato lunedì il vice ministro degli Esteri Xie Feng in un comunicato.
Tempesta politica negli Stati Uniti
Sul fronte interno statunitense, intanto, i Repubblicani accusano il presidente Joe Biden di non aver dato una risposta più rapida e ferma. "Come sempre, quando si tratta di sicurezza nazionale e politica estera, l'amministrazione Biden ha risposto prima troppo indecisamente, poi troppo tardi", ha sbottato il leader repubblicano del Senato Mitch McConnell. "Non avremmo dovuto permettere alla Repubblica Popolare Cinese di farsi beffe del nostro spazio aereo", ha dichiarato in un comunicato, definendola una "occasione mancata" per difendere la "sovranità" degli Stati Uniti.
Biden: "Il Pentagono ha chiesto di aspettare che fosse sul mare per abbatterlo"
Il presidente Biden, dal canto suo, ha dichiarato di aver dato l'ordine mercoledì di abbattere il pallone "il più presto possibile", ma che il Pentagono ha voluto aspettare che fosse sopra il mare per farlo, per evitare danni al suolo dovuti alla caduta di detriti. Il leader democratico del Senato, Chuck Schumer, ha detto domenica che: "abbattere il pallone sopra l'acqua non era solo l'opzione più sicura, ma anche quella che avrebbe massimizzato le informazioni raccolte", recuperando i resti. Ciò consentirà di "analizzare la tecnologia utilizzata dall'esercito cinese".
Recupero in mare
Le operazioni di recupero sono state avviate sabato, con la scia di detriti che si estende per circa 11 chilometri in acque relativamente basse. Schumer ha dichiarato che l'amministrazione Biden sta valutando "ulteriori azioni contro la Cina" e ha annunciato un briefing a porte chiuse sul caso per tutti i senatori il 15 febbraio.
Il pallone sugli USA per la prima volta già il 28 gennaio
Il pallone è entrato per la prima volta nello spazio aereo statunitense il 28 gennaio, a nord delle Isole Aleutine (Alaska). È poi entrato nello spazio aereo canadese il 30 gennaio e ha attraversato nuovamente lo spazio aereo statunitense sopra l'Idaho, nel nord-ovest degli Stati Uniti, il 31 gennaio, martedì.
Il pubblico ha saputo della sua esistenza solo giovedì, quando ha superato il Montana. Ha poi proseguito verso est fino a raggiungere la costa atlantica.
"È incredibile pensare che tra le isole Aleutine dell'Alaska e la costa della Carolina non ci fosse un posto dove questo pallone avrebbe potuto essere abbattuto subito senza mettere in pericolo americani e canadesi", ha dichiarato McConnell.
Un secondo pallone cinese sull'America Latina
Intanto la Colombia ha annunciato questo fine settimana che un pallone aerostatico ha sorvolato il suo territorio prima di lasciare il suo spazio aereo. Ha dichiarato che sta effettuando "controlli (...) per stabilire l'origine dell'oggetto". Venerdì il Pentagono aveva dichiarato che un secondo pallone aerostatico cinese era stato avvistato mentre sorvolava l'America Latina.
I rapporti tra Washington e Pechino dopo la "crisi" dei palloni
Nel frattempo si attende il recupero dei detriti del pallone cinese abbattuto dagli USA dopo che aveva sorvolato una base missilistica del Montana. Le forze navali USA sono al lavoro per recuperare dai fondali tracce che potrebbero chiarire se si trattava di un pallone-spia, finito lì con motivi ben chiari, (come sostiene Washington) oppure di un pallone-meteo (uscito dalla rotta per un semplice errore, come sostengono invece i cinesi). Intanto la vicenda dei palloni aerostatici ha aperto una nuova crisi e alimenta le diffidenze tra le due potenze mondiali, proprio mentre Washington e Pechino stavano cercando di contenere entro certi limiti il loro antagonismo strategico ed economico. Sarà una crisi passeggera o siamo agli inizi di un nuovo delicato confronto? Per rispondere a queste e ad altre domande, la redazione di Modem ha invitato lunedì a confrontarsi Guido Santevecchi, giornalista del Corriere della Sera, esperto di Cina, Mario del Pero, professore di storia delle relazioni internazionali, Istituto di scienze politiche di Parigi e Mauro Gilli, ricercatore in tecnologia militare e sicurezza internazionale, Politecnico federale di Zurigo.
Modem:
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Contenuto audio
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