La tensione è tornata a salire in Medio Oriente dopo la manifestazione di un gruppo ebraico di estrema destra giovedì sera alle porte della città vecchia di Gerusalemme, che ha dato vita a una contromanifestazione e a scontri che hanno visto l'intervento della polizia e si sono conclusi con un centinaio di feriti e decine di arresti. Incidenti fra agenti e giovani palestinesi si sono ripetuti anche venerdì sera dopo la preghiera della sera che ha riunito migliaia di fedeli sulla Spianata delle Moschee, con i primi a lanciare pietre e bottiglie e i secondi a rispondere con granate stordenti.
RG 12.30 del 23.04.2021 La corrispondenza di Michele Giorgio
RSI Info 23.04.2021, 14:52
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Episodi analoghi si sono verificati al punto di passaggio di Qalandiya, fra Israele e la Cisgiordania, mentre bottiglie molotov sono state lanciate sulla tomba di Rachele, sacra agli ebrei, nei Territori occupati, e una manifestazione si è tenuta a Ramallah, sede dell'Autorità nazionale palestinese.
Poi, nella notte, una trentina di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza è caduta sul sud di Israele, costringendo la popolazione a ripararsi nei rifugi. Per rappresaglia, carri e aerei dello Stato ebraico hanno colpito obiettivi di Hamas nella Striscia, che il movimento controlla dal 2007.
La scintilla di giovedì sera, la manifestazione del gruppo "Lahava"
Il presidente palestinese Mahmud Abbas ha chiesto alla comunità internazionale di proteggere gli arabi di Gerusalemme Est e denunciato l'incitamento all'odio da parte delle frange ebraiche più radicali. La prima scintilla dell'escalation degli ultimi giorni è stato l'intervento della polizia per impedire alla popolazione di sedersi sui gradini vicini alla Porta di Damasco, tradizionale luogo di incontro durante il Ramadan, mentre è stata permessa la manifestazione estremista del gruppo "Lahava", percepita come una provocazione gratuita.
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