Giappone e Israele hanno attaccato, per motivi diversi, le recenti prese di posizione dell'UNESCO.
L'agenzia delle Nazioni Unite, che si occupa di educazione e di gestione del patrimonio culturale, infatti, da una parte ha deciso di catalogare i documenti presentati dalla Cina e legati al massacro di Nanchino (300'000 morti tra il dicembre del 1937 e il febbraio del 1938 ad opera dei soldati nipponici, accusati di atrocità e crimini di guerra) definendoli come fatti storici, a "memoria della comunità internazionale". Dall'altra ha approvato una Risoluzione che, a giudizio dello Stato ebraico, non riconosce i legami con il Monte del Tempio (come gli ebrei chiamano la Spianata delle Moschee a Gerusalemme) e il Muro del Pianto.
Il Giappone, in segno di protesta, ha deciso di interrompere i finanziamenti all'UNESCO, mentre Israele, dal canto suo, ha sospeso "tutte le operazioni". Lo scrive il sito di Maariv secondo cui "non ci saranno incontri con i rappresentanti dell'organizzazione o la partecipazione a conferenze internazionali", e non avrà luogo "alcuna cooperazione con un'organizzazione professionale che fornisce supporto al terrorismo".
RG delle 18.30 del 14.10.16; il servizio di Michele Giorgio
RSI Info 14.10.2016, 20:08
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ATS/M.Ang.