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Torna in libertà "Il Serpente"

Il serial killer Charles Sobhraj, la cui storia è raccontata in una serie di Netflix, rilasciato per motivi di salute da un carcere nepalese

  • 23.12.2022, 13:58
  • 20.11.2024, 14:09
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RG 12.30 del 23.12.2022 Il servizio di Chiara Savi

RSI Info 23.12.2022, 13:57

  • reuters
Di: AFP/pon 

Il serial killer francese Charles Sobhraj, la cui vicenda è raccontata nella serie di Netflix "The Serpent" del 2021, è stato rilasciato per motivi di salute dal carcere nepalese in cui era rinchiuso dal 2003 per l'uccisione di una statunitense e del suo compagno canadese. Ha lasciato la prigione di Katmandu mercoledì, in un convoglio di vetture di polizia, con un giorno di ritardo su quanto previsto a causa di problemi burocratici. Sobhraj, che ha 78 anni, necessita di un delicato intervento di cardiochirurgia. È già stato espulso in direzione della Francia con un volo partito nel pomeriggio.

Sobhraj nel 2003, dopo l'arresto in Nepal

Sobhraj nel 2003, dopo l'arresto in Nepal

  • keystone

Di origine indiana per parte di padre e vietnamita per parte di madre, Sobhraj era diventato francese perché quest'ultima si era risposata con un militare transalpino. Dopo una gioventù di piccola delinquenza di strada, aveva cominciato la sua carriera criminale con le truffe e i furti.

Installatosi dapprima a Bombay con la moglie, si era quindi trasferito a Bangkok con una nuova compagna e spacciandosi per commerciante di pietre preziose, sotto falsa identità.

Il legale Gopal Siwakoti risponde alle domande della stampa dopo il rilascio

Il legale Gopal Siwakoti risponde alle domande della stampa dopo il rilascio

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Fra gli anni '70 e '80 aveva commesso una serie di omicidi, si sospetta una ventina in tutto. Quello di una statunitense trovata cadavere in costume da bagno sulla spiaggia di Pattaya gli era valso il soprannome di "bikini killer", affibbiatogli dalla stampa. Le sue vittime predilette erano backpacker occidentali, che percorrevano l'Asia sulle rotte degli hippie. Se li faceva amici, li ospitava, li drogava, derubava e assassinava. Conservava i loro passaporti e se ne serviva.

Quando nel 1976 la polizia thailandese cominciò a sospettare qualcosa, grazie anche all'interessamento di un diplomatico olandese che cercava due connazionali svaniti nel nulla, Sobhraj era già fuggito in Francia. Ricomparve poi in India qualche mese dopo, arrestato a Nuova Delhi dopo la morte di un turista francese avvelenato in albergo.

Trascorse 21 anni in una prigione indiana, inframezzati da un'evasione durata 22 giorni nel 1986 e conclusasi a Goa. Per scappare aveva addormentato le guardie con un sonnifero. Liberato nel 1997 e ormai prescritti i crimini in Thailandia che potevano valergli la pena di morte, rientrò a Parigi, ma poi si trasferì in Nepal, dove nel 2003 fu arrestato e condannato l'anno seguente all'ergastolo.

Nel 2008 ha sposato in prigione la figlia della sua legale nepalese. Lui aveva 64 anni, lei 20. Nel 2017 era già stato operato al cuore.

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