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Transgender alle elezioni

Sono diversi i transessuali candidati alle politiche che si tengono in Pakistan mercoledì

  • 25 luglio 2018, 12:55
  • 23 novembre, 00:48
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Il candidato transgender

RSI/Chiara Reid 25.07.2018, 12:53

Le urne sono aperte in Pakistan, dove milioni di persone, mercoledì, sono chiamate a votare per le elezioni politiche. Nel paese musulmano la tensione è alta: nei pressi di un seggio nella città di Quetta, un attentato ha provocato una trentina morti (vedi la notizia correlata).

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Notiziario delle 10.00 del 25.07.2018: si allarga il divieto di accendere fuochi

RSI Info 25.07.2018, 12:48

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Per l'appuntamento elettorale sono in corsa un totale di 12'500 candidati. Tra questi ci sono anche dei transgender: nelle liste sarebbero almeno quattro, ma secondo alcuni addirittura 13. Un fatto rivoluzionario in un paese musulmano e tradizionalista dove le donne per essere elette hanno bisogno di quote a loro riservate.

Tuttavia, è probabile che i transgender non abbiano alcuna speranza di farcela. Il sistema maggioritario infatti permette solo al primo classificato di passare, e questi candidati si presentano da indipendenti. Tranne uno, in Punjab, nelle fila del PTI di Imran Khan.

A Islamabad, Nadeem Kashish (guarda il video) si è lanciato in politica dopo aver tenuto per mesi un talk show sulla radio 99 nella capitale. “Ho visto che c’era tanta curiosità attorno al tema dei transessuali, tanta voglia di cambiamento, e allora ho deciso di pagare di tasca mia volantini e poster e prestare il mio volto alla causa”, ha spiegato.

Nadeem ha dovuto lasciare il villaggio natale da adolescente, quando le sue maniere dolci lo hanno alienato dai compagni di scuola. Immediatamente è stato bollato come candidato a diventare una Hijra, ufficialmente un transessuale addetto a rituali pseudo religiosi nella cultura induista.

Se le Hijra mantengono un posto, sia pure basso, ma rispettato nella gerarchia indiana, in un paese musulmano come il Pakistan non c’è posto per loro. Li chiamano Kwaja Siras, il censimento ne conta 10'000, ma sarebbero 10 volte tanto. Vivono di prostituzione e di rituali portafortuna per nuovi nati e matrimoni. Spesso sono vittime di violenza estemporanea, almeno 55 sarebbero rimasti uccisi negli ultimi tre anni.

Chiara Reid

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