Il leader di Hamas Khaled Meshal ha ribadito mercoledì il suo rifiuto di un cessate il fuoco con Israele a meno che non venga abolito il blocco imposto alla Striscia di Gaza. Ha inoltre affermato che sarebbe favorevole a una breve tregua umanitaria purché non sia “un modo per aggirare” le rivendicazioni del suo movimento.
Mentre si moltiplicano gli appelli internazionali per la cessazione delle ostilità (che hanno fatto dall’8 luglio centinaia di morti palestinesi e più di 30 israeliani), Meshal si mostra intransigente e non solleva obiezioni riguardo alle mediazioni internazionali a condizione, sempre, che portino ”alla fine dell’aggressione e del blocco”.
Sempre mercoledì il segretario di Stato americano John Kerry si è incontrato con il segretario generale dell’ONU Ban Ki-Moon a Gerusalemme, con il presidente palestinese Mahmud Abbas a Ramallah ed il premier israleliano Benyamin Netanyahu a Tel Aviv. In mattinata si era dichiarato relativamente ottimista, parlando di un “progresso” verso un’eventuale tregua.
Afp/reuters/ZZ