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Trucidò i suoi cari: ergastolo

Il Tribunale di Pavia condanna al massimo della pena un 34enne che sterminò moglie e figli piccoli

  • 18.01.2016, 18:45
  • 07.06.2023, 16:49
La villetta nel Pavese dove Carlo Lissi sterminò i suoi cari nel giugno 2014

La villetta nel Pavese dove Carlo Lissi sterminò i suoi cari nel giugno 2014

  • ANSA

E' stato condannato all'ergastolo lunedì Carlo Lissi, l'uomo di 34 anni accusato dell'omicidio della moglie Maria Cristina Omes (38 anni) e dei due figli Giulia, cinque anni, e Gabriele, di soli venti mesi, assassinati il 14 giugno 2014 a Motta Visconti, piccolo centro non lontano da Pavia.

Il caso aveva inorridito l’opinione pubblica per il fatto che Lissi ha trucidato l’intera famiglia, sgozzando nel sonno i figli piccoli, poiché si era infatuato di una collega di lavoro che l’aveva però sempre respinto. In aula Lissi ha detto di essere pentito e di aver già iniziato a scontare la sua pena, ma poi ha atteso gelido la sentenza.

La futilità del movente ha portato il tribunale lombardo a emettere il massimo della pena. In un primo tempo la sentenza elaborata dal giudice per le udienze preliminari prevedeva pure tre anni di isolamento diurno, ma poi la pena è stata ridotta perché l'uomo aveva scelto il giudizio con rito abbreviato. Il suo legale ritiene che la concessione degli attenuanti possa permettere il ricorso in appello.

ATS/ANSA/EnCa

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