Negli Stati Uniti il rischio default sembra scongiurato, per quest'anno: la Camera dei rappresentanti ha infatti approvato martedì l’innalzamento del tetto del debito fino al 15 marzo 2015, permettendo a Washington di continuare a chiedere prestiti senza condizioni fino a quella data.
La decisione è passata in stretta misura per 221 voti a 201, grazie a 28 repubblicani, su 232, che si sono schierati durante il voto con i democratici.
Il voto illustra le divisioni interne dei repubblicani, tra i moderati e il movimento conservatore dei Tea Party, che esigeva una abbassamento delle spese in cambio dell'innalzamento del tetto del debito, una tattica che aveva funzionato nel 2011 ma non nell'ottobre scorso, quando la mancanza di un accordo ha portato allo shutdown.
Attesa l'approvazione al Senato
La norma dovrà essere approvata ancora dal Senato per scartare definitivamente il rischio di default. Il risultato sembra scontato in quanto la maggioranza in questa Camera è detenuta dai democratici.
La scadenza ultima per innalzare la soglia del debito era stata fissata al 27 febbraio, e il Tesoro americano aveva già varato alcuni provvedimenti straordinari per far fronte a un'eventuale mancanza di soldi nelle casse dello Stato.
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