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Ucraina, un licenziamento atteso

Scandali legati alla corruzione e lentezza della controffensiva: il siluramento del ministro della difesa Reznikov serve a soddisfare sia gli oppositori interni, sia gli alleati di Kiev - ANALISI

  • 4 settembre 2023, 13:55
  • 9 settembre 2023, 07:50
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Olexy Reznikov

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Di: Stefano Grazioli

Il licenziamento del ministro ucraino della Difesa Olexy Reznikov era atteso da tempo, da settimane, se non da mesi. Successore di Andrei Taran, ministro del primo governo sotto la presidenza di Volodymyr Zelensky dal 2019, e nominato nel novembre del 2021, Reznikov si è trovato dopo pochi mesi a gestire il ministero della Difesa nel bel mezzo della guerra iniziata nel febbraio del 2022, con successi alterni. Senza precise competenze militari, ha dovuto affrontare l’invasione russa, con tutte le sue conseguenze, da perfetto neofita, esposto a errori che dopo oltre un anno e mezzo gli sono costati il posto. Su di lui è piombato un po’ di tutto, dagli scandali di corruzione all’interno del ministero, ai problemi di reclutamento, poco visibili nel primo anno di conflitto, ma da qualche mese ormai evidenti, fino a quelli della controffensiva troppo lenta che ha causato malumori sia all’interno del Paese che con gli alleati.

Nessuna sorpresa

Il siluramento non è stato quindi una sorpresa, richiesto da un lato dagli oppositori interni, di fronte appunto ai problemi sia di normale amministrazione che di gestione della campagna militare, e in qualche modo dall’altro lato anche dagli alleati dell’Ucraina, per cui la corruzione, che in ogni caso non riguarda solo il ministero della Difesa, è sempre stata una questione spinosa: di fronte ad essa sono state da tempo chieste riforme e interventi, solo in parte però avvenuti. Reznikov ha pagato dunque per colpe probabilmente non tutte sue, ma i meccanismi comunque inceppati hanno condotto alla sua sostituzione. Zelensky è stato in qualche modo costretto al cambio e, come ha detto lui stesso nel messaggio di domenica sera in cui ha annunciato il licenziamento, si è trattato di accelerare il passo dopo oltre un anno e mezzo di guerra.

Chi è Rustem Umerov

A rimpiazzare Reznikov è stato chiamato Rustam Umerov, non proprio un volto nuovo della politica ucraina, anche se fino a qualche anno fa è stato attivo soprattutto in Crimea, terra natale della sua famiglia, di origine tatara. Il nuovo ministro viene dal mondo degli affari, quello delle telecomunicazioni in particolare, la sua società Astem è stata fondata nel 2013. Nel 2019 è stato eletto deputato al parlamento di Kiev con Golos, un piccolo partito filoccidentale che aveva e ha come priorità in politica estera l’entrata dell’Ucraina nell’Unione Europea e nella NATO. Ha partecipato ai primi negoziati con la Russia, falliti nel marzo del 2022, e dal settembre dello scorso anno il presidente Zelensky lo ha cooptato al vertice del Fondo del demanio statale, che si occupa sostanzialmente delle privatizzazioni.

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Rustem Umerov

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L’asse con gli USA

Anche Umerov, come il suo predecessore, non ha competenze specifiche militari, ma porta in dote le sue capacità di manager, con la sua esperienza sia privata che pubblica. Soprattutto è un uomo che nel corso degli anni ha costruito buoni rapporti con gli Stati Uniti, sia a livello politico, partecipando a programmi di formazione del Dipartimento di Stato, che economico e sociale, con la sua azienda e la sua fondazione che portano lo stesso nome, Astem. Con la sua nomina è evidente che il presidente Zelensky ha voluto dare un ulteriore segnale verso gli Stati Uniti. Washington è il principale alleato dell’Ucraina e il nuovo ministro della Difesa avrà il compito di gestire meglio del suo predecessore i rapporti, nella cornice di una guerra che non sembra avere ancora preso una piega decisiva, né in una direzione, né nell’altra.

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