Guerra in Ucraina, catastrofi climatiche, insicurezza alimentare: è un mondo assediato dalle crisi quello di cui sono chiamati a discutere i leader mondiali in occasione dell'annuale Assemblea generale delle Nazioni Unite, la 77ma, che si apre martedì a New York. Circa 150 capi di Stato e di Governo prenderanno la parola nell'arco di quasi una settimana al Palazzo di vetro, dopo due anni di edizioni perturbate dalla pandemia di coronavirus.
Molti arrivano direttamente da Londra, dove hanno partecipato alle esequie della regina Elisabetta, e proprio per questo motivo Joe Biden ha deciso di rinviare a mercoledì il suo intervento. Tradizionalmente il presidente degli Stati Uniti, che ospitano la sede dell'organizzazione, è fra i primi a parlare.
Antonio Guterres
Toccherà in apertura al segretario generale Antonio Guterres, che secondo il suo portavoce "non addolcirà la pillola", ricordando come le divisioni geopolitiche sempre più profonde costituiscano una minaccia per il pianeta. "È un momento di grande pericolo per tutti", ha detto lo stesso Guterres lunedì.
Il Sud del mondo ha manifestato malumore per il fatto che l'Occidente sia interamente concentrato sul conflitto ucraino. Ce ne sono anche altri, ha ricordato in un incontro preliminare la premier delle Barbados Mia Mottley. La riunione sulla sicurezza alimentare deve rispondere a queste preoccupazioni. Gli Stati più poveri e più esposti all'impatto del riscaldamento globale si attendono inoltre che quelli ricchi versino finalmente gli aiuti promessi nell'ambito della lotta ai cambiamenti climatici.
Assenti di primo piano sono il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping, oltre al premier indiano Narendra Modi mentre Volodymyr Zelensky ha ricevuto un'autorizzazione speciale per parlare in videoconferenza. La Svizzera è rappresentata da Ignazio Cassis.