Il piano da 750 miliardi per il rilancio è sul tavolo del Consiglio europeo, ma la possibilità di raggiungere un accordo resta incerta. "Le differenze tra i leader europei sono molto grandi, non si può prevedere se sarà possibile raggiungere un risultato" ha detto Angela Merkel, secondo la quale tutti devono essere pronti a scendere a compromessi.
Da un lato vi è lo schieramento dei favorevoli ai 500 miliardi di sussidi a fondo perso e 250 di prestiti agevolati, capeggiato da Germania e Francia, con l'appoggio dell'Italia. Dall'altra ci sono i cosiddetti Paesi frugali, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca e Austria.
Tra i punti controversi, l'entità del pacchetto di rilancio, che i primi vogliono mantenere a 750 miliardi e i secondi ridurre e diminuire la quota delle sovvenzioni. Alcuni Paesi chiedono anche che i finanziamenti siano erogati solo se vengono raggiunti degli obiettivi prefissati oppure riforme strutturali.
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