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Una "cucina viaggiante" per aiutare Kherson

Dall'inizio dell’invasione russa in Ucraina migliaia di pasti caldi sono distribuiti a persone in difficoltà delle zone più remote grazie all'iniziativa di un'ONG americana

  • 30 giugno 2023, 14:11
  • 3 luglio 2023, 09:16

SEIDISERA del 29.06.2023: la corrispondenza di Paola Nurnberg

RSI Mondo 30.06.2023, 00:06

  • WCK
Di: Paola Nurnberg/redMM

I ragazzi che lavorano per la World Central Kitchen, un'ONG americana che fa mangiare ogni giorno migliaia di ucraini, sono in pista già dalle cinque del mattino, 7 giorni su 7. Si tratta di un grande camion, che in realtà è una grande cucina mobile, e che ora è posteggiato in centro a Mykolaiv.

"Qui si producono ogni giorno tra 10 e 12'000 pasti caldi", spiega la coordinatrice locale, Julia Konovalova. "In tutto lavorano qui una trentina di persone, tra cuochi che preparano i pasti e personale che li confeziona e li distribuisce". Viktoria, 25 anni, è una di loro. "Prima preparavamo da mangiare anche per questa città, ora però va quasi tutto a Kherson, mandiamo lì quotidianamente tra i 4'000 e i 6'000 pasti".

Ogni giorno distribuiti 10-12'000 pasti

Ogni giorno distribuiti 10-12'000 pasti

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Quando arriviamo a Kherson, al primo punto di raccolta c’è già una lunga fila ordinata che aspetta, nonostante poco distante si sentano forti bombardamenti. Una signora che è qui col marito, dice che tanto ci si abitua. "Succede di notte, di giorno, si fa l’abitudine….ma noi abbiamo fiducia nei nostri soldati". Si lascia scappare una risata, e quando sente un altro forte colpo aggiunge: "Andrà tutto bene…".

Sasha è col suo cane, Dora, e racconta che viene qui ogni mattina per prendere il suo pasto che poi divide con il suo cagnolino. "Non ho una pensione, non ho più un lavoro, per questo sono qui…". Un altro signore racconta che viene quando riesce, perché cammina a fatica e come lui molti altri, ed è apparentemente incurante dei colpi che si sentono: "Tanto che cosa si può fare? Molte persone sono morte sotto i bombardamenti..."

Il team di World Central Kitchen tutte le mattine raggiunge 7 - 8 punti della città di Kherson, nelle zone periferiche e più povere. Ma la giornata si svolge in grande fretta, per motivi di sicurezza, perché è pericoloso stare raggruppati in un punto troppo a lungo e si rischia di diventare dei target per i russi, che sono a poca distanza, al di là del fiume Dnipro. Agli ucraini in coda è stato quindi insegnato di prendere il proprio pasto e poi di allontanarsi il più velocemente possibile.

"Abbiamo distribuito 400 pasti in 10-15 minuti - dice ancora Julia - Certo che abbiamo paura, ma qualcuno deve farlo, è per questo che siamo qui, questa è la nostra missione…"

Marius è uno dei due contractor polacchi che si occupano della sicurezza per conto dell’ONG, è lui che decide che non possiamo seguirli in un villaggetto poco distante ma troppo vicino alla linea del fronte. "Chiamiamo sempre l’amministrazione militare per sapere come stanno le cose. Qui non è mai sicuro, è una zona di guerra e può succedere di tutto in qualunque momento. Ogni giorno comunque riceviamo le informazioni delle autorità locali e prima di arrivare controlliamo la situazione ogni ora, sia in città che nella regione di Kherson". All’ultimo punto di distribuzione, il team è atteso da Alina, un'anziana signora molto elegante, con un cappello di pizzo bianco e degli occhiali scuri per proteggersi dal sole. Al nostro arrivo saluta festante Julia e le dice in tedesco bravi, sehr gut, molto bene!

Sorride anche quando spiega che viene qui tutti i giorni per ritirare 10 pasti per i vicini di casa che non possono muoversi, a cui li consegna lei personalmente. "È una distribuzione nella distribuzione", le suggeriamo. E Alina risponde con un altro incredibile sorriso: "Sì! Io sono grata a Julia, e i miei vicini, sono grati a me!"

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